giovedì 30 settembre 2010

Infondatezza dell'ateismo

Ora, fratelli, è saggio convenire che Dio esiste. Quale sia fra le varie divinità non ha  assolutamente importanza; importa che un essere superiore, l’Assoluto, sia, esista.
E, in verità, dove mai, fratelli, abbiamo trovato una persona che sia veramente atea? I più, forse, non sono semplicemente persone che non si pongono il problema e che sono pronte a ricorrere al Dio quando è a loro comodo? Persone che non affermano, ma neppure negano?
Vi sono poi coloro che sono convinti d’essere atei, che sostengono che nulla esista oltre il finito. Or bene, non hanno forse anch’essi la loro divinità? Che sia il Caso, il piacere, la natura, l’uomo, l’oltre uomo, l’io, l’altro, l’amore, o qualsiasi altra entità o cosa, essa è il Dio di colui che si proclama ateo. E se pure non fosse nessuna di queste, sarebbe la sua convinzione della non esistenza di Dio ad essere il suo Dio. Fa del non essere la sua verità, e lo pone, volente o nolente, nell’essere  e quindi è. L’ateo completo e veramente ateo, se pure esiste, cosa di cui si dubita, ha come Dio l’essere ateo. E si trova, dunque, in una situazione di contraddizione, poiché, negando il Dio, nega anche la sua convinzione.
Coloro che pongono il fine della vita nel piacere, nell’io, nell’altro, nell’uomo, nell’amore e quant’altro, riconoscono questo fine come fine della loro esistenza e dunque lo riconoscono come Dio per loro. Poiché Dio è il fine.
Coloro che trovano nella scienza, nella natura, nel Caso o altro di simile la causa della vita e dell’essere, riconoscono queste cose come Dio, poiché Dio è causa.
Chi si ferma solo al fenomeno, tralascia sia la causa che il fine del fenomeno stesso, per quanto indietro e avanti voglia andare a cercare la causa e il fine. Per porre termine a tale ricerca inconcludente è necessario porre una causa incausata e un fine senza altri fini dopo di sè. Una tale causa e un tale fine non può che essere ciò che è Assoluto, e Assoluto è solo la Divinità. Una causa e un fine finiti non spiegano e a nulla portano.
In verità, i sedicenti atei sono più che altro degli anticattolici o degli anticristiani. Contestano il divieto dell’eutanasia? Forse che ciò mostra che il Dio non esiste? Confidiamo che nessuno sia tanto stolto da sostenerlo.
In sostanza, l’ateo ricerca una causa e un fine ultimi che gli facciano meno paura di un Assoluto e  che gli lascino una libertà apparente maggiore e che non creino fastidiosi problemi di coscienza. Poiché, fratelli miei, l’ateo cerca appunto un’esistenza rassicurante che crede alla portata sua e in cui si illude di poter dettare ogni regola, compreso il termine stesso dell’esistenza, che egli pone con la morte del corpo.
Se la Divinità non fosse, non potrebbe essere nemmeno l’ateismo.
 
 
(8 Luglio 2010)

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