giovedì 30 settembre 2010

Infondatezza dell'ateismo, parte II

"Contestano il divieto dell’eutanasia? Forse che ciò mostra che il Dio non esiste? Confidiamo che nessuno sia tanto stolto da sostenerlo" abbiamo scritto.
Tuttavia, ben sapendo come l’umanità sia composta in buona misura da stolti, si ritiene, fratelli, essere conveniente spiegare in modo più esteso.
Secondo il Credo Cattolico della religione Cristiana, l’eutanasia è peccato e non va concessa. Allo stesso modo l’aborto e molto altro, che non è importante considerare singolarmente, poiché il discorso fatto per i due casi menzionati è valido anche per tutti gli altri.
Dunque, solo perché la Chiesa Cattolica sostiene ciò, e voi non siete in ciò concordi, non prova assolutamente che un Dio non esista, né prova che il Dio cattolico non esiste. Infatti, come si può, fratelli, negare la Divinità solo perché i Suoi emissari, rappresentanti, sostengono, in nome Suo, qualcosa che a noi non va? Non sarebbe tanto diverso dal ritenere che il re non esiste solo perché il suo ambasciatore propone a noi, un altro regno, condizioni che riteniamo ingiuste e contrarie alla nostra libertà. Forse che, per questo, il re dell’altro regno non esiste? E’ quanto mai ridicolo, non trovate?
Ma allora, si potrebbe obbiettare, se pure la Divinità esiste, è ingiusta.  Ma, se si ammette la Divinità, è privo di senso pensare che sia ingiusta, ma siamo noi, che abbiamo idee diverse da quelle della Divinità, ad essere ingiusti.
Si può ora dire che sono i rappresentanti della Divinità a interpretare male la Divinità stessa. Questo è certamente sostenibile, ma della Divinità non intacca l’esistenza.
Ci si potrebbe chiedere perché Essa non si manifesti in modo più chiaro; se lo facesse, priverebbe della libertà l’uomo. Ma allora, voi dite, anche quel che i Suoi rappresentanti cercano di fare priva della libertà l’uomo. Ma la Divinità, rispondo, può effettivamente privare della libertà l’uomo, poiché, come l’ha data, così può anche toglierla (ed è necessario ammettere che sia Essa ad averla concessa, ché, altrimenti, se l’uomo l’avesse di per sè, sarebbe indipendente dalla causa prima, il che non ha senso), mentre i Suoi rappresentanti no. Essi si limitano a fare quel che ritengano sia il bene per l’umanità, secondo la loro interpretazione della Divinità (che, ad ogni modo, mi pare che sia sempre molto migliore di quella che sento da parte di chiunque altro).
Indipendentemente dalla religione e dai rappresentanti di quella religione, quindi, è necessario ammettere che la Divinità esiste.
 
 
(9 Luglio 2010)

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