giovedì 30 settembre 2010

Infondatezza dell'ateismo, parte VI

"Ma allora dici che Dio non esiste". Commento dello scritto precedente.
Non ho detto che Dio non esiste. Ho detto che forse perfino l’era del Mondo è finita, e che ormai i culti antichi estinti sono stati riportati in vita privi della loro profondità originaria e che le grandi religioni d’Oriente sono state private della loro profondità. Non può un italiano medio diventare shintoista, buddhista o altro veramente. Io non lo ritengo possibile, fratelli.
Tuttavia, nonostante il mio disprezzo per tali nuove pratiche (poiché nuove sono, sebbene vorrebbero tanto ispirarsi veramente all’antico), forse si potrebbero vedere in un’ottica positiva, poiché, forse, potranno un po’ alla volta dar vita a un neopaganesimo serio. E dopo i tanti dei, si tornerà all’unico Dio. Questo in una visione ciclica. L’eterno ritorno dell’uguale…
In ogni caso, questi fenomeni odierni mostrano il bisogno dell’uomo di qualcosa oltre il finito, anche se, per adesso, che rimanga legato al finito, qualcosa che superi l’uomo come il sole supera la terra e il monte il mare. L’umanità occidentale, nel suo lento declino, si sta accorgendo che le sue sole forze, basate sulla scienza e la tecnica e il denaro, non bastano da sole a dare la tranquillità e la felicità che tanto si cercano. Al contrario, le inquietudini crescono, gli impegni si moltiplicano, il tempo per se stessi e per i propri cari sparisce, quasi che i Signori Grigi avessero invaso l’intero Occidente. Guardate, fratelli, come sono frettolose le nostre città, come sono inquieti e turbati i nostri animi, come la felicità ci appaia sempre così indistinta e lontana e la poniamo in cose che riconosciamo, nel profondo, come futili.
L’Occidente tramonta. Il Leone era convinto d’essere il più forte e di non aver bisogno di nulla, ma ora s’avvede della propria fragilità e d’essere, infine, null’altro che un soffio. Forse, un passo alla volta, si sta arrivando a tornare al Bambino.
L’uomo ha voluto liberarsi di Dio. Quando si è reso conto che invece non può esistere senza, è tornato da lui, brancolante creatura cieca e gemente. Chissà se Dio si libererà di noi.
 
 
(31 Agosto 2010)

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