Vorrei tracciare un breve e incompleto confronto fra il film 300 e quello che accadde veramente durante le guerre persiane.
Partiamo da un dato di fatto: chi volesse studiare la storia, o anche solo la cultura della Grecia antica, non deve assolutamente vedere il film "300". In quel film non c'è praticamente nulla di storico o di verosimile, salvo la vicenda in sé, cioè la Seconda Guerra Persiana, che sappiamo essere avvenuta davvero. Erodoto avrebbe un infarto, se vedesse quel film. Infatti, Erodoto era un grandissimo estimatore dei persiani e l'idea della lotta fra l'Occidente civilizzato, istruito, bello, buono, ecc, e l'Oriente barbarico, grezzo, cattivo, non compare affatto. Anzi, Erodoto appoggia apertamente i persiani nella rivolta ionica, ovvero la rivolta delle città greche dell'Asia Minore, a cui Atene ed Eretria prestano aiuto inviando delle navi. Fu l'invio di queste navi a dare origine alla Prima Guerra Persiana, poiché il Gran Re Dario I volle vendicarsi. In fondo, le due città gli avevano implicitamente dichiarato guerra. Venne inviata una flotta che sbarcò un esercito presso Eretria, la quale, dopo una settimana di assedio, si vide tradita da un cittadino; le porte furono aperte e la città venne distrutta e la popolazione massacrata (stessa sorte era toccata a Mileto, città dell'Asia Minore, al termine della Rivolta Ionica). L'esercito persiano sbarca poi a Maratona. Atene, nel frattempo, dopo aver optato per una battaglia in campo aperto invece che un assedo, aveva chiesto soccorso a Sparta, ma la guerriera e coraggiosa Sparta si rifiutò di inviare aiuti, a causa di feste religiose. In effetti, i soldati di Sparta arrivarono, ma quando tutto era già concluso. Solo Platea rispose all'appello di Atene, inviando un piccolo contingente. L'esercito di Atene era composto da circa 10000 uomini, mentre quello persiano si crede che fosse all'incirca il doppio. Dopo vari giorni di tentennamento da parte di entrambi gli schieramenti, Milziade (uno dei pochissimi grechi che all'epoca conoscesse bene i persiani e il loro modo di combattimento, per via di contatti economici con loro) risolse per l'attacco. La battaglia durò poche ore e pare che solo 200 greci morirono, mentre i persiani persero 6000 uomini (le cifre son sempre il risultato di una mediazione con le fonti originarie, in questo caso attentibili).
Potremmo chiederci come sia possibile una tale disparità di morti. A parte che non è l'unico caso nella storia, c'è da rilevare soprattutto due cose:
- i greci erano meglio armati e meglio allenati dei persiani (il che non significa affatto ritenere l'esercito persiano composto da schiavi, come vorrebbe il film...);
-la spedizione persiana non era venuta lì per conquistare, ma solo per vendicare. Era un tentativo debole; si può dire che Dario avesse sottovalutato i greci.
Serse decise di andare sul pesante e annettere completamente la Grecia. E qui veniamo al periodo storico trattato dal film. Iniziamo col dire che buona parte dei Greci del nord si sottomisero spontaneamente a Serse, Tebe in prima fila. In fondo, un grande esercito si stava muovendo contro di loro, e non si può dar torto se molte città preferirono sopravvivere invece che esser assediate e distrutte. Anche l'Oracolo di Delfi consigliava di non combattere (forse da qui deriva la scena degli Efori nel film; tuttavia, non esistono elementi che indichino che l'Oracolo delfico fosse stato corrotto. Semplicemente, la cosa più probabile sembrava la sconfitta, pertanto esso consigliava di non opporsi, in modo da salvarsi).
La prima vera battaglia fu combattuta alle Termopili. Ora, quel campo di battaglia fu scelto come compromesso dalla lega antipersiana, a cui partecipavano sia Atene che Sparta, oltre a molte altre città. Sparta era stata scelta come comandante militare della lega, ma, come vedremo, fu uno dei capi ateniesi a garantire la vittoria. Sparta, altamente altruistica nei confronti degli altri greci, intendeva fortificare e difendere l'istmo di Corinto, in modo da impedire l'accesso al Peloponneso, ove era situata Sparta e le sue alleate, abbandonando Atene e le altre città della zona settentrionale all'istmo al loro destino. Naturalmente, Atene si oppose e fu così scelto il passo delle Termopili, dove fu radunato un esercito di circa 5000 uomini, fra cui i 300 famosi spartani, al comando di Leonida. Ora, qui è verosimile che i persiani arrivarono, aggirarono il blocco, e attaccarono. I 5000 si dispersero: rimasero solo gli spartani, i tespiesi e i tebani, obbligati a restare come ostaggio per impedire a Tebe di inviare aiuti ai persiani. Scelsero di restare, e fu un atto corraggioso, in linea con la cultura spartana, ma nulla di più. Non si erano volute veramente difendere le Termopili.
Fra parentesi, non si ha alcuna certezza sul nome e l'identità del traditore che fece da guida ai persiani (lo stesso Erodoto lo dice esplicitamente), e, più che un traditore, potrebbe essere una persona locale ingaggiata dai persiani come guida, poi, a posteriori, definita traditore.
Ora, qui, sarebbe interessante fare un raffronto con gli eserciti presentati nel film.
-L'esercito di Serse non era composto da un milione di uomini, come vogliono sia Erodoto che il film, ma era indubbiamente un esercito molto grande per l'epoca e per gli standard greci, abituati agli eserciti di singole città, che al massimo (e solo le più grandi e potenti) potevano schierare 10000 uomini;
-L'esercito greco, come abbiamo appena detto, non era composto da 300 spartani e 1000 focesi, ma da 5000 soldati, fra cui i 300 e i 1000. Erano inoltre ben armati, probabilmente opliti; certo è che, soprattutto gli spartani, non andavano in battaglia con scudo, elmo, lancia, spada e un mantello rosso. Uno degli elementi di forza della falange oplitica era appunto l'armatura;
-Stranamente, l'esercito persiano potrebbe includere degli elefanti da guerra, ma non sappiamo se erano presenti nella spedizione di Serse (e certo non erano quei mostri enormi che mostrano nel film...);
-I genieri che lanciano delle specie di granate esistevano veramente, e venivano usati soprattutto durante gli assedi, dagli assediati contro gli assedianti. Ma non nei luoghi in cui si svolgono le vicende greco-persiane;
-Rinoceronti da guerra non esistevano;
-Vengono presentate varie strane truppe nel film, più simili a mostri che ad altro: non esistevano naturalmente, né c'erano truppe provenienti dall'Africa, se non dall'Egitto;
-Gli Immortali non erano degli orchi con le maschere, bensì il corpo scelto dell'esercito persiano, composto da 10000 uomini ben addestrati, chiamati così perchè il loro numero rimaneva sempre fisso: morto uno, veniva sostituito immediatamente;
-Non c'erano giganti o cose simili si intende;
-Per quanto ai contemporanei possa dispiacere, i rapporti omosessuali erano tipici dei greci (spartani in primis), e non dei persiani;
-La corte di Serse è inventata di sana pianta. I persiani avevano nella loro religione una fortissima componente morale, per cui il rappresentare la dissoluta corte di Serse in quel modo non è che un attacco sferrato al mondo Orientale;
-E' altamente improbabile che Serse pensasse di conquistare l'Europa, dopo aver preso la Grecia. Gli stessi romani hanno volto lo sguardo a nord solo molto tardi. E' il Mediterraneo quel che interessa tanto ai persiani quanto ai greci.
-L'esercito di Serse non era composto da schiavi, e, in generale, la schiavitù non era monopolio dell'Oriente, anzi. Basti pensare che Sparta si reggeva unicamente sul lavoro degli Iloti, di condizione servile.
Detto questo, possiamo procedere velocemente ad esporre come si consluse la vicenda. Gli ateniesi fuggirono sull'isola di Salamina, mentre Atene (per vendicare l'incendio di Sardi durante la Rivolta Ionica) veniva incendiata. A Salimina era concentrato il grosso della flotta greca, circa 300 navi, con una forte componente di quelle ateniesi, e posta al comando dello spartano Euribiade. La flotta persiana era molto numerosa, e comprendeva navi delle città greche della Ionia e un contigente delle efficienti navi fenice. Ancora una volta, gli spartani volevano trasferire la flotta più a sud, per difendere il Peloponneso, ma Temistocle, comandante del reparto navale d'Atene, fece sì che la battaglia scoppiasse prima che ciò si potesse attuare, poiché, nello stretto spazio di mare disponibile, la superiorità numerica persiana sarebbe stata inutilizzabile, facendo prevalere invece la maggiore manovrabilità delle navi greche. Infatti, i greci vinsero. E fu questa vittoria a decretare la salvezza della Grecia, poiché i persiani si trovarono di colpo senza i mezzi per far arrivare i rifornimenti all'esercito e senza la possibilità di contrastare i greci via mare.
Serse tornò in patria con una parte dell'esercito, lasciando Mardonio in Grecia. A Platea si combattè. Per l'occasione, i greci erano riusciti a radunare un enorme (per loro) esercito, 60000-70000 uomini, fra cui circa 40000 armati come opliti. I persiani erano all'incirca altrettanti, grazie agli aiuti ricevuti dagli alleati greci. Fu complesso per entrambi gli eserciti schierare e muovere tali numeri imponenti, soprattutto perché entrambi i contendenti avevano limitate capacità logistiche. La battaglia rivelò la superiorità della fanteria greca su quella persiana. Ancora una volta, conta molto, per la vittoria, il fatto che l'esercito greco fosse effettivamente superiore sia dal punto di vista militare sia di quello dell'armamento a quello persiano. Come dice Erodoto: "[i persiani] non erano certo inferiori per coraggio o per forza, ma, oltre ad essere privi di armatura oplitica, erano inesperti e impari ai nemici nell'arte militare". Sempre nella medesima estate, la flotta persiana fu del tutto distrutta a Capo Micale.
Ora, dobbiamo ricordarci che le fonti di queste due guerre sono solo di parte greca. E' greca l'enfasi sull'importanza e la grandiosità di queste guerre. Per il mondo greco, senza dubbio, furono grandi e fondamentali. Ma per i persiani? La prima, indubbiamente, fu un fatto completamente secondario, i soliti problemucci di provincia. La seconda, sebbene preparata con grande apparato, alla fine è stata solo una sconfitta, sconfitta che, fra l'altro, non intaccò l'impero persiano in sè e che aveva avuto, ad ogni modo, le sue soddisfazioni (come l'incendio di Atene). Non era una sconfitta completa, insomma. Dunque, non è del tutto irreale la possibilità che per i persiani non sia stata, dopo tutto, la tragedia e la disfatta che i greci lascerebbero credere. Soprattutto, a differenza del film, non è stata la vittoria del buono e giusto Occidente con il crudele e ingiusto Oriente.
"L'esercito di Atene era composto da circa 10000 uomini, mentre quello persiano si crede che fosse all'incirca il doppio."
RispondiEliminaE' compatibile con questa: "a battaglia durò poche ore e pare che solo 200 greci morirono, mentre i persiani persero 6000 uomini"?
Perché non dovrebbe essere compatibile? Una volta che si inizia a scappare, le perdite aumentano drasticamente. Come ho scritto, i soldati persiani non erano addestrati come quelli greci, avevano una concezione della guerra diversa da quella oplitica, la quale, quella oplitica, si è sempre dimostrata superiore fino all'introduzione della falange macedone e della sua manovra avvolgente, e non avevano armatura, o perlomeno non un'armatura efficace quanto quella oplitica. La precedente battaglia era stata semplice e veloce, e probabilmente si aspettavano la stessa cosa. Fondamentalmente, è il morale che è crollato.
RispondiEliminaI commenti di questo post si sono cancellati per motivi non meglio noti. Chiedo scusa.
RispondiElimina