Sarebbe ora di spezzare la falsa uguaglianza Inquisizione = Caccia alle streghe. Ma, se è per questo, anche quella Stregoneria = Caccia alle Streghe. Vediamo prima la seconda, la quale, da trattare in modo sintetico, è più semplice. La Stregoneria è il maleficium, ovvero quello che un singolo fa a un altro singolo, senza intercessione del demonio. Per esempio, fa ammalare un animale; causare una malattia, una ferita, o la morte; provocare un temporale; ecc. Per esempio, varie streghe accusate di maleficium erano state viste, presso una fonte, schizzare dell'acqua. Questo gesto serviva, nelle credenze popolari, insieme a una qualche formula, a scatenare un temporale. E, naturalmente, tali persone erano accusate d'esser streghe perché dopo questo loro gesto il temporale scoppiava davvero. Ma era una cosa fra privati contadini, considerata superstizione dagli intellettuali e combattuta dal clero e dalle leggi degli stati (si vedano le leggi carolinge, per esempio, e l'editto di Rotari, se non erro). Anzi, la Chiesa arrivò ad affermare che credere a consimili cose era una colpa. Inoltre, il processo di tipo accusatorio comportava pene molto severe (ci sono casi di persone annegate) se l'accusante non riusciva a provare la colpa dell'accusato. Ma come si fa a provare che tizio mi ha distrutto il raccolto col maleficium? La Caccia alle Streghe invece si basa sullo steoritipo del sabba, in cui il maleficium ha una parte del tutto irrilevante. La strega vola fino al sabba, si celebra una antimessa, con un antibanchetto e un'orgia promisqua, tutto alla presenza fisica del Diavolo, il quale tiene un sermone e si accoppia con le sue streghe e affida dei compiti. Vi è l'elemento della setta segreta che complotta contro la società. E' una cosa collettiva. Con la stregoneria del maleficium non c'entra proprio niente, semplicemente questi casi di maleficium servirono solo a provare l'esistenza del sabba a chi inquisiva i sospettati, ma chi inquisiva voleva la confessione circa il sabba, non gli importava del maleficium.
E veniamo quindi all'Inquisizione. Essa deriva il nome dal processo secondo il rito inquisitorio, in cui il giudice può imbastire un processo anche per un vago sospetto ed è accusatore e giudice allo stesso tempo. Tale metodo venne usato per la prima volta alla corte dell'Imperatore romano, contro quanti avrebbero potuto insidiare il trono. Quindi da uno Stato, non dalla Chiesa, venne utilizzato per la prima volta. Ma anche nel Medioevo non fu la Chiesa ad adoperare questo metodo in maniera dura, se non qualche raro caso isolato, ove però costoro erano presto isolati e combattutti dal clero locale (si veda l'inquisitore Corrado di Madburgo, per esempio). Ancora una volta, furono soprattutto gli Stati, con anche la partecipazione di parte del clero, certo, a ricorrere al metodo inquisitorio contro i propri nemici (esemplare è il caso del Templari, distrutti in questo modo da Filippo il Bello). Quando, nell'età moderna, nella fine del XVI e poi nel XVII secolo, con qualche prodromo nel XV, vi fu la Caccia alle Streghe, le due grandi e avversate dai contemporanei Inquisizioni di Spagna e di Roma non la applicarono. Vi furono, sì, qualche episodio isolato, ma nulla più e normalmente senza il beneplacito dell'Inquisizione. Sono stati gli Stati protestanti, la Scozia e la Francia ad applicare la Caccia alle Streghe con effetti devastanti, ovvero quei Paesi che, guarda caso, non avevano nè l'Inquisizione Spagnola nè il Sant'Uffizio.
Allora perché anche degli storici hanno sostenuto, ai giorni nostri, che la Caccia alle Streghe c'è stata anche in Italia ad opera dell'Inquisizione? Perché un vescovo, dovendo decidere della sorte di una sospettata d'essere una strega, chiese a un famossissimo giurista dell'epoca cosa doveva farne e costui rispose di bruciarla. Peccato che il vescovo in questione non sia mai esistito e la risposta di detto giurista sia un falso, fatto per scherzare fra colleghi e per dimostrare la propria abilità nel risolvere casi. Le accuse alle Inquisizioni romana e spagnola di aver scatenato la Caccia alle Streghe si basano unicamente su dei falsi.
Quanto detto non è che una minima, semplicistica e parziale parte di quanto è contenuto nel bellissimo libro "I demoni dentro. Le origini del sabba e della grande caccia alle streghe" di Norman Cohn, edizioni Unicopli. Invito tutti a leggerlo. Merita davvero.
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