Vi sono tre livelli di verità,
tutti a loro modo veri e reali.
Il livello più basso è costituito
dalle innumerevoli verità. Ogni persona ha una propria sua personale verità,
qualcosa che ritiene vero e in cui crede. Queste verità sono numerose come
gli esseri umani. Alcune di esse possono essere condivise da più persone, ma
sempre ognuno apporterà qualche lieve modifica alla verità condivisa. In realtà,
ogni persona ha più di una di queste verità. Esse sono verità relative, esse
mutano col tempo e il tempo le spazza via, come la sabbia del deserto. Crescono
con l’uomo a cui appartengono, mutano ed evolvono e muoiono prima o poi. Esse sono
verità deboli e fragili e la marea spesso le lava via.
Al capo opposto, al vertice della
piramide, vi è la Verità, unica, immutabile, eterna, sempre uguale a se stessa,
non soggetta al cambiamento, né a nascita né a morte. Essa è la Verità divina
ed è il sole che illumina i pianeti, il sole di ogni stella.
Fra le verità e la Verità vi è una
posizione intermedia. Una verità che appartiene alle relative verità ma allo
stesso tempo appartiene anche alla Verità. Una verità finita illuminata di eternità,
e per ciò stesso tendente all’eternità. Una verità dove finito ed infinito
vengono ad unirsi. E’ la verità della Chiesa. In quanto verità d’uomini, essa
muta col trascorrere del tempo e delle persone. In quanto Verità divina, essa
mantiene sempre il medesimo messaggio di fondo, essa è eterna. Non muta pur nel
suo mutare. Sempre uguale eppure sempre diversa, come il ritmo delle stagioni,
che sempre si ripetono nel medesimo ordine ma sono ogni anno differenti dall’anno
prima.
Dunque, se le verità delle
persone sono caduche, la verità della Chiesa non lo è, poiché affonda le sue
radici nell’eternità.
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